Lavorazione etrusca
La granulazione è una raffinata tecnica di lavorazione dell'oro grazie alla quale gli Etruschi venivano considerati dei veri e propri maestri dell'arte orafa.
Questa particolare tecnica consisteva nell'applicare piccolissime sfere (granuli) d'oro in particolari decorazioni sui gioielli. Si partiva da sottilissimi fili d'oro (di pochi decimi di millimetro di diametro) tagliati in minuscole parti fino ad ottenere una sottile "paglia".
Questa, mescolata a carbone in polvere, veniva compressa in un crogiolo (sigillato con argilla) e sottoposta ad elevate temperature fino a raggiungere la fusione. La reazione chimica provocata dal carbone impediva all'oro fuso, durante il successivo processo di raffreddamento, di ricomporsi in maniera uniforme, costringendolo - invece - a "stracciarsi" formando una serie di minuscoli granellini.
Una volta raffreddato completamente, l'oro veniva lavato. A quel punto, per applicare i granelli sul gioiello, veniva utilizzata una speciale colla (composta principalmente da carbonato di rame, acqua e colla di pesce), spalmata direttamente sulla superficie del monile. I granuli potevano, così, essere applicati in modo da formare una particolare decorazione o disegno. Per saldare le sfere d'oro permanentemente al gioiello, si sottoponeva lo stesso al calore, all'interno di una muffola chiusa. In questo modo il rame della colla si fondeva, legandosi all'oro.
L'ultima fase della lavorazione consisteva nel lasciare il gioiello all'aria, in modo che le sfere d'oro acquistassero lucentezza, perdendo quella caratteristica patina scura formatasi durante la fusione con il carbone del primo processo di lavorazione.
Questa tecnica non fu d'invenzione etrusca, poiché già in uso presso gli antichi Egizi, ma con gli Etruschi raggiunse un elevato grado di raffinatezza. Cadde in disuso in epoca romana, fino ad essere del tutto dimenticata nelle successive epoche. Solo nel XIX secolo è risorto l'interesse nei confronti di questa particolare tecnica orafa.
Fonte: Wikipedia